21 Novembre 2007 09:53 Nome: andrea 
                              A "Sinistra" del Partito democratico  
   
                              La mia curiosità (ma penso di interpretare il pensiero di parecchi malnatesi) è  quella di sapere tre cose  
                              1)A Malnate esistono (in forma organizzata,con sede propria e riunioni tra gli  iscritti)il PdCi, i  
                              Verdi e la neonata SD?  
                              2)Rifondazione ha in progetto, eventualmente, di seguire quanto si sta facendo  a livello nazionale e nel capoluogo? Cioè essere il motore di una nuova  aggregazione che, nel medio periodo, si unifichi in una nuovo soggetto politico  ma che , nel breve, permetta una partecipazione ed un entusiasmo nuovo, anche  di parecchi malnatesi che finora hanno preferito rimanere "ai  margini" della vita pubblica cittadina?  
                              3) Lo SDI malnatese è confluito nel PD o mantiene una sua autonomia, in riferimento  alle scelte a livello nazionale?  
                              La speranza è che a Malnate ci sia la volontà di creare qualcosa di nuovo, che  invogli ad una maggiore partecipazione per il bene di una città il cui futuro è  un'ipotesi tutt'altro che rosea 
                               
                                23 Novembre 2007 18:49 Nome: Stefano email: stefanobernasconi70@tin.it 
                                Andrea provo a rispondere alle sue curiosità:  
                                 
                                1) Non esistono a Malnate circoli del PdCI né dei verdi. Il primo, alle ultime  amministrative, ha presentato una sua candidata nella lista dell’Ulivo ma non  era residente a Malnate, i verdi, per quanto mi risulta, stanno cercando di  ricostruire una presenza a livello provinciale ma, per ora, sono assenti in  molti comuni tra i quali il nostro. All’ultimo congresso dei DS malnatesi la  mozione Mussi non ha ricevuto voti quindi suppongo non ci siano aderenti a SD.  
                                2) Proprio per la mancanza degli altri partiti di sinistra non esiste a Malnate  la possibilità di un aggregazione. Anche se ci fosse questa possibilità,  personalmente sono contrario alla nascita di un nuovo soggetto politico di  questo tipo, vedrei invece favorevolmente un alleanza basata su un programma  condiviso che, a livello nazionale, dovrebbe essere alternativo al PD e alle  destre. A livello locale il ragionamento potrebbe essere diverso, nel senso che  non escluderei la possibilità di un accordo con il PD (come ho già scritto in  questo forum il 13/06 sotto “ecco il nuovo sindaco di malnate…”).  
                                3) Alcuni rappresentanti dello SDI malnatese che hanno sostenuto i due mandati  di Manini sono confluiti nel PD, non so se altri continueranno a militare nello  SDI.  
                                 
                                Condivido la sua speranza ma mi auguro che la “volontà di qualcosa di nuovo”  arrivi dalla gente e non catapultata dall’alto sotto forma di Partito  Democratico, Popolo delle Libertà o Cosa Rossa.  
                               
                                26 Novembre 2007 09:52 Nome: andrea 
                                Grazie per aver risposto in maniera esaustiva alle mie domande e avermi  chiarito le idee sulla situazione della Sinistra malnatese. Colgo l'occasione  per confermarle la mia stima, nella speranza che la "volontà" di  alcuni si traduca in "attività". Malnate ne ha/avrà bisogno 
                              
                                  
                              
                               
                                18 Settembre 2007 14:16 Nome: Mariuccio Bianchi email: mariuccio946@hotmail.com 
                                Partito democratico: un’occasione da non sprecare  
   
   
                                Vorrei fare qualche considerazione in merito all’attuale fase costituente del  Partito democratico.  
                                Parecchi osservatori hanno lamentato come la scelta dei candidati alle  assemblee nazionali e regionali, nonché la formazione dei vari comitati-  provinciali, regionali e nazionali- sia stata effettuata con il manuale  Cencelli, proprio della vecchia politica o della politica tout court.  
                                C’è del vero e non è un buon segno, a mio parere. Fa eccezione il coordinamento  per Rosy Bindi, che con la scelta delle “primarie delle primarie” ha dato una  bella prova di apertura e di sensibilità democratica, cioè di disponibilità a  favorire una reale partecipazione popolare nel momento della selezione dei  candidati stessi; non mi pare che i coordinamenti per Veltroni e per Letta  abbiano fatto altrettanto.  
                                Se si vuol dar vita, come qualcuno ha dichiarato, ad un partito nuovo più che  ad un nuovo partito,  
                                sono senz’altro importanti le linee programmatiche, di cui si sta molto  discutendo, ma che inevitabilmente saranno definite nei congressi, che  seguiranno le primarie di ottobre. Il sottoscritto, ad esempio, ritiene che un  partito di centrosinistra (non dunque di sinistra, né di centro) debba  promuovere una politica di sviluppo, sia economico sia sociale, in cui il  Prodotto Interno Lordo non sia l’unico parametro di riferimento e vada  coniugato con la qualità della vita e con l’uso accorto delle risorse del  pianeta; la produzione di ricchezza, in altri termini, non va separata dalla  distribuzione della stessa ai molti e non ai soliti pochi, né disgiunta dalla  tutela dell’ambiente-terra; in tal senso Keynes non è da mettere in soffitta,  come G. Polillo sembra auspicare su “il Riformista” del 31 agosto: il grande  economista inglese ha ancora molto da dire a chi non vuol arrendersi al  liberismo selvaggio di reaganiana o thatceriana memoria.  
                                Premesso ciò, in questo momento la maggioranza degli elettori di  centrosinistra, ma, forse, anche tanti altri Italiani onesti, sinceramente  democratici, si aspettano qualcos’altro, come dei segnali di discontinuità  rispetto alla vecchia politica, quei “colpi di scena”, di cui parlava Scalfari  nel suo editoriale di domenica 16 settembre, che qualifichino la novità  visibile e dirompente della nascente formazione e che riescano così a  sconfiggere l’avanzare dell’antipolitica.  
                                Il primo è, a mio parere, proprio la trasparenza e la volontà di favorire la  più ampia partecipazione dei cittadini non solo ai meeting, alle campagne  promozionali dei vari leader, o al lavoro di manovalanza nella campagna  elettorale, ma anche, come già anticipato, nella selezione dei candidati e dei  gruppi dirigenti, da non appaltare totalmente agli attuali leader di Margherita  e dei Democratici di Sinistra; mi auguro che nelle fasi congressuali  –nazionale, regionale, provinciale e locale- che verranno dopo le primarie del  14 ottobre e l’elezione dei segretari nazionali e regionali, si possa  recuperare questo deficit di democrazia interna al nascente partito. Un secondo  forte segnale da inviare agli elettori riguarda i costi ed i privilegi della  politica nostrana, di cui non è demagogico o populista lamentarsi (chi ancora  avesse qualche dubbio, legga l’interessante libro, ormai best-seller, di Sergio  Rizzo e Gianantonio Stella, “La casta”); al partito democratico va chiesta una  volontà decisa a tagliare il possibile ed il superfluo; non importa se si  comincia dal taglio dei sottosegretari o dei ministeri, dall’abbattimento dei benefit  dei parlamentari o del numero dei senatori e dei deputati, dalle auto blu o  dalle scorte: essenziale è muoversi e non limitarsi a chiacchierare invano. Un  terzo segnale, su un terreno più scivoloso per un obiettivo forse di non facile  e immediata attuazione, potrebbe essere il taglio delle tasse (soprattutto le  aliquote che penalizzano il lavoro dipendente qualificato, dai 40 mila ai  60mila euro per intenderci) e la contemporanea intenzione di perseguire gli  evasori; anche a questo proposito, però, basta fare discorsi: è il momento di  operare o di star zitti.  
                                Un’ultima considerazione di carattere generale per tutta l’Unione di  centrosinistra e non solo per il partito democratico: attenti a liquidare come  pura espressione di antipolitica Grillo; il comico ha ricevuto applausi dagli  spettatori della Festa dell’Unità, non del Bagaglino. Si possono criticare modi  e contenuti del grillismo, ma ricordiamo che l’antipolitica vera è stata sempre  storicamente di destra (dall’antiparlamentarismo alla delegittimazione della  partecipazione a tutto vantaggio dell’uomo forte); qui si tratta in buona parte  di elettori democratici, addirittura di sinistra, demotivati e delusi anche da  coloro che hanno sempre votato, che non cercano il giudizio universale, di cui  parla Scalfari, ma che non hanno abbandonato la speranza di vivere in un Paese  di gente onesta, operosa e rispettosa delle leggi, dove il merito sia premiato,  la delinquenza in alto ed in basso perseguita e che chiedono ai loro  rappresentanti di dare almeno il buon esempio.  
                                Se il partito democratico saprà rispondere a questo, l’elettorato che sta  abbandonando il centrosinistra, e che in parte già l’ha abbandonato, troverà  nel partito nuovo una risposta positiva alle proprie inquietudini e delusioni;  il partito democratico sarà a sua volta una grande risorsa per l’intero Paese e  quindi, alla lunga, potrà essere apprezzato anche da coloro che finora sono  stati lontani da noi.  
                              
                                  
                              
                               
                                08 Settembre 2007 17:44 Nome: Mariuccio Bianchi email: mariuccio946@hotmail.com 
                                Il partito democratico, che sta per nascere, anche per me è una grande  occasione per il centrosinistra e per tutta la politica italiana. Ero presente  mercoledì 5 settembre, a Malnate in sala consiliare, ed ho respirato l'aria  fresca dei giovani e la saggezza dei meno giovani. Mi auguro che da questo mix  possa uscire qualcosa di nuovo e di positivo. Discuto volentieri con i lettori  malnatesi dei problemi, non piccoli, che dobbiamo affrontare. Mariuccio Bianchi  
                              
                                  
                              
                               
                                06 Settembre 2007 10:01 Nome: giovanni 
                            Ieri sera, alla riunione in aula consiliare c'ero anch'io. Ho 63 anni e credo  ancora alla politica pulita. Mi piacerebbe comprendere meglio i temi, le linee  CO-MU-NI che connotano il partito democratico. Spero proprio di vedere i  GIOVANI liberi di muovere le loro "disarmanti" proposte, spero di  vedere i più maturi capaci di mettere a disposizione gli strumenti che hanno  affinato durante il loro percorso politico, spero di ritrovarmi con tante  persone nuovamente motivati a proseguire quel dialogo ormai da tempo soffocato  dal veleno di scandalosi personalismi. Nell'era del virtuale, dell'apparire,  della retorica, confido nelle capacità di persone più preparate di me NELLE  LORO AZIONI CONCRETE e credo che di fronte a fatti convincenti, saremo in molti  a riprendere vita. AUGURI A TUTTI NOI
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